sabato 24 ottobre 2009

FAB FOUR? una storia a tre puntate: 2° parte

Negli album dei Beatles, a partire da "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" (1967) sono presenti degli indizi che attesterebbero la versione della morte di Paul McCartney. Questi, secondo alcuni studiosi, sarebbero stati introdotti volutamente dai rimanenti componenti del gruppo per invitare indirettamente i fans a sorreggere la tesi della morte. Si tratta non solo di elementi presenti sulle copertine degli album ma anche di stralci di canzoni che se ascoltati nel verso giusto suggeriscono inferenze.



 E' il 1967. Sulla scena musicale internazionale si affacciano due gruppi che faranno la storia del rock psichedelico: i Doors, con il loro album omonimo, e i Pink Floyd con l'album "The Piper at the Gates of Dawn". Contemporaneamente esce "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". E' un album importante per due motivi: innanzi tutto perchè segna, assieme al precedente Revolver del 1966, la fine delle loro apparizioni dal vivo , e poi perchè è ricco di elementi che riportano alla storia della scomparsa di Paul. La copertina, oltre ad essere ricca di colori, è caratterizzata dalla presenza di molti personaggi famosi che circondano i Beatles posti al centro, dietro la grancassa. Tra tutti i personaggi spicca la figura di Aleister Crowley (cerchiato in rosso), considerato il principale esponente del Satanismo. In basso a destra si può notare la presenza di una bambola che indossa una maglia a strisce. La sua particolarità è che nella mano destra stringe il modellino di una Aston Martin (presunta macchina dell'incidente di Paul) mentre nella mano sinistra un guanto, da automobilista, insanguinato. Ma adesso veniamo al particolare più interessante: se noi ponessimo uno specchietto perpendicolarmente alla scritta posta al centro della grancassa (Lonely Hearts), leggeremmo la frase I-ONE IX HE DIE, la quale rimanderebbe alla data della presunta morte. Mentre prestando attenzione ai fiori gialli sotto la scritta Beatles incuriosisce la forma della composizione, la quale richiama quella di un basso mancino (strumento suonato da McCartney). Ultimo presunto indizio presente sulla cover dell'album è la presenza di una mano che aleggia sul capo del bassista, simbolo orientale di benedizione divina destinata a qualcuno che sta per ricevere una sepoltura.



Nello stesso anno, pochi mesi dopo l'uscita del Sgt. Pepper, i Beatles danno alle stampe un nuovo album intitolato "Magical Mystery Tour", in parte colonna sonora dell'omonimo film. E' proprio da quest'ultimo che si possono estrapolare alcuni indizi. C'è una scena in cui Paul appare seduto dietro una scrivania che sul fronte riporta la scritta I WAS (io ero). In un'altra scena durante la canzone "YOUR MOTHER SHOULD KNOW", i Beatles appaiono con un fiore all'occhiello rosso, tutti tranne McCartney che invece lo porta nero.
Nel long playing dove compare il brano "I AM THE WALRUS" (il tricheco), Paul compare mentre indossa un costume da tricheco. Nella simbologia precristiana dei popoli celti ed in particolare dei Vichinghi questo animale identifica la morte. Sapere che Paul fosse il componente del gruppo vestito da tricheco era praticamente impossibile se non fosse stato per un "suggerimento" lasciato da John Lennon in "Glass Onion", canzone facente parte del "White Album", uscito un anno più tardi del Magical Mystery Tour. In questa canzone, infatti, si può udire un verso di Lennon che recita "...well here's another clue for you all: the walrus was Paul..." (Bene ecco un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul).



E' il 1969 ed esce l'ultimo album registrato in studio dai quattro di Liverpool, dal titolo "Abbey Road". Questa è la copertina che più delle altre avvalora la tesi della dipartita del bassista dei Beatles. Sulla copertina Paul è l'unico che cammina a piedi nudi ( in alcune religioni i morti vengono seppelliti scalzi). Ma osserviamo la scena...
...sembra tutto casuale, una qualsiasi strada di Londra, ma si può notare un furgone della polizia dello stesso tipo di quelli che intervengono in gravi incidenti stradali; il suo numero corrisponde al veicolo in servizio la sera del tragico 9 Novembre 1966. Sulla sinistra della copertina parcheggiata a cavallo del marciapiede una Wolkswagen "Maggiolino", sfoggia  la targa "LMW 28IF": gli ultimi caratteri sono rivelatori : 28IF. "Se" Paul McCartney fosse stato vivo nel 1969 avrebbe avuto 28 anni. Inoltre la posizione dei baronetti richiama alla mente l'immagine di una processione funeraria, nella quale il morto (in questo caso McCartney) si trova al centro, mentre John Lennon rappresenta il cerimoniere vestito di bianco, Ringo, con un sobrio vestito nero, potrebbe far pensare al portatore della bara e infine George Harrison il becchino.



...continua


Rita Murgese & Luca Praino

4 commenti:

  1. Bella questa gigressione sul mistero Beatles. Se ne sono lette di tutti i colori...voi mi sembrate molto a favore della tesi 'messaggio nascosto'...ma ci sono anche tanti negazionisti coscienziosi. ;)

    RispondiElimina
  2. ...volevo scrivere 'Digressione' ma con il prefisso 'gig' è venuto fuori un messaggio nascosto: 'digressione spettacolare' (gig=show,spettacolo).

    RispondiElimina
  3. Beh, per quanto mi riguarda la faccenda ovviamente è stata inventata di sana pianta...forse l'unica cosa in cui credo è che gli stessi Beatles ci abbiano giocato su, ma nulla di più. Un musicista se ne accorge quando qualcuno cambia il suo modo e stile di suonare e non mi sembra proprio il caso di Paul McCartney.

    RispondiElimina
  4. Concordo. Non do nulla per certo in questo caso...ma ho la sensazione che ci sia stata sotto una bella manovra commerciale.

    RispondiElimina