venerdì 30 ottobre 2009

Pillole di Saggezza: "L'arco nel cielo" di Dario V. Caggia


La scelta di "AMORE LIQUIDO" di BAUMAN è nata come
una ispirazione...
poi mi sono reso conto che le tematiche toccate
sono attualissime e richiedonoulteriore approfondimento.
Così, per completare il quadro, propongo "L'ARCO Nel CIELO"
di DARIO V.CAGGIA.
...Ma...non è forse vero che "una volta che è stato detto
tutto sulle più importanti questioni della vita umana,
rimangono ancora da dire le cose più importanti?"
"AMORE LIQUIDO" e "L'ARCO NEL CIELO" partono da
premesse sostanzialmente analoghe:
il NON-SENSO delle società odierne, che conduce,
nel primo caso,ad una ridefinizione delle relazioni
inter-personali ed intra-familiari,
nel secondo caso, alla proposta di un cammino
di ricerca personale per arrivare alla definizione di AMORE
come "fusione totale tra due esseri".
Se, quindi, "AMORE LIQUIDO" si "limita" a fotografare
la realtà in una visione tutto sommato "pessimistica",
"L'ARCO NEL CIELO" parte dall'osservazione della realtà
e attraverso il mito va alla riscoperta di una saggezza
che appartiene all'uomo in quanto essere
capace di amarsi, di amare, di farsi amare.

"L'ARCO NEL CIELO" parte dalla GENESI...
"E Dio disse... Ecco il segno dell'alleanza tra me e voi
e tutti gli esseri viventi con voi per tutte le generazioni
future:
io metto il mio arco nel cielo e diventerà un segno di
alleanza tra me e la terra.
Quando addenserò la nubi sopra la terra e l'arco apparirà
tra le nuvole, io mi ricorderò dell'alleanza
e le acque non diventeranno più un diluvio
per distruggervi!"
(Genesi, 9,12-17)

...L'arcobaleno, infatti, compare, dopo il diluvio,
ai superstiti dell'Arca.
Il libro, continua affermando che un nuovo diluvio
di non-senso e di squallore sta, oggi, sommergendo
l'umanità.
"Piccoli uomini e piccole donne trascinano un'esistenza
amorfa e opaca legati in rapporti sconsacrati,
fatti di egoismo reificante, di competitività sterile
e assurda, suggestionati dagli idoli alienanti del possesso
e del consumo".

Tuttavia, l'uomo non ha completamente estinto
la sua sete d'infinito...
e guarda nel cielo per cercarvi il segno dell'alleanza divina".

...Si arriva poi a considerare che la Redenzione è ora compito
dell'uomo qualunque..."che non ha altra ricchezza
se non sé stesso e che in sé stesso deve ritrovare
la sua particella di divinità".
La via verso il divino, può essere consentita solo dall'Amore,
inteso come fusione totale tra due esseri.
Seguiamo attentamente il passaggio dalla Biologia
alla Metafisica dell'Eros attraverso la poetica descrizione
di un naturalista:
"...Ma, ogni tanto, ecco che i parameci
(esseri monocellulari che si riproducono per scissione,
infusori abitanti delle acque dolci)
cessano di nutrirsi; sembrano agitati, inquieti;
nuotando in ogni direzione come se cercassero qualcosa,
si urtano uno con l'altro, si battono con le loro ciglia.
Eccone ora due che si avvicinano, si uniscono,
poi altri due e poi tutti si dispongono a coppie.
Forse, in questo momento, secernono sostanze particolari,
specie di ormoni, che, diffusi nell'ambiente liquido,
li rendono più attraenti l'uno per l'altro.
Sempre avviene che i due parameci, una volta uniti
- coniugati -
si pigiano, si applicano bocca contro bocca.
A questa unione, a questa giustapposizione, che rievoca
un bacio di tutto l'essere, succederà un contatto
ancor più intimo.
Le membrane, che limitano i loro rispettivi protoplasmi,
si assottigliano, poi si annullano nella zona anteriore
del corpo, in modo che le due cellule coniuganti
si trovano ora come aperte l'una all'altra, una nell'altra....
La coppia, che fino a quel momento nuotava,
cade in fondo all'acqua, in uno stato di
depressione profonda, ma,
sotto l'inerzia apparente,
si manifesta una turbolenza interiore...
In ciascuno dei parameci, uno dei due nuclei
- quello sedentario -
rimane al suo posto, ma l'altro
- il migratore -
passa nel paramecio di fronte,
attraverso il sottile ponte di carne,
che collega i due esseri.
Poi ciascun nucleo migratore si fonde con
ogni nucleo sedentario,
per formare un nucleo misto o nucleo di coniugazione.
I due parameci, dopo aver ricostituito
le loro frontiere membranose,
si separano e ciascuno riprende la propria
esistenza autonoma...
Nulla, in apparenza, distinguerà l'infusorio da ciò che era
prima del matrimonio.
Tuttavia, sarà diventato essenzialmente diverso:
avrà espulso una parte importante
della propria sostanza nucleare,
compiendo forse un'epurazione benefica e soprattutto,
avendo ricevuto dal suo associato
esattamente quanto gli avrà dato,
sarà diventato l'altro per metà"
(J. Rostand, Le Bestiaire d'Amour, Laffont, Paris, 1970, pp.17-19).

Ancora una volta natura docet: un essere monocellulare,
autonomo in sé stesso, che non ha desideri sessuali
o finalità procreative,
ci dà una semplice, meravigliosa,
sublime lezione sull'essenza dell'amore:
congiungersi, compenetrarsi, diventare l'altro per metà".

Caggia Dario V., "L'arco nel Cielo", Brancato, Catania.


Massimiliano Murgese

mercoledì 28 ottobre 2009

" UNA LUCE DI SPERANZA"



 Ecco una delle tante mattine d'autunno. Dalla mia finestra si notano gli alberi che ondeggiano sulle note del vento. Ahimè, l'inverno è già arrivato! Come ogni mattina mi sveglio presto e cerco di dimenticare ciò che è accaduto la sera prima, la fretta mi fa fare degli errori madornali, mi rende la vita impossibile e non riesco ad avere un pensiero positivo..."uffa che scocciatura inizia un nuovo giorno!" Care lettrici, quante volte vi sarete sentite cosi, alzandovi dal letto già con mille pensieri per la testa? Capita, se nella vita non ci soffermiamo neanche per respirare a pieni polmoni. Accade spesso che noi donne vorremmo più libertà, più spazio per le nostre questioni, anche se alcune volte è impossibile; gli impegni familiari, lavorativi ci rendono sempre più insoddisfatte e fanno di noi delle persone, almeno in apparenza depresse. Ma sarà vero che il "malessere" del momento è la depressione? Quesito ampio a cui rispondere, o anche solo da comprendere, ma, purtroppo, evidente a tutti gli effetti. Noi donne viviamo in un mondo particolare dove speriamo sempre che giunga il famoso "principe azzurro" a salvarci...ma dove si sarà nascosto? Momenti difficili da superare, ma, "DONNE", facciamocene una ragione, il principe delle fiabe non esiste. In alcuni casi, il principe, si trasforma nell'uomo cattivo che ci fa del male, ma cerchiamo di combatterlo perché oggi si può fare qualsiasi cosa per sconfiggerlo. Sento spesso di donne che vengono maltrattate, picchiate, offese, ma oggi il rimedio c'è... Ci sono tante associazioni che cercano di aiutarci, di farci capire quando bisogna dire basta a questi mostri. Proviamo a diventare delle persone diverse in modo tale che, al mattino, quando ci svegliamo, dalla nostra finestra possiamo vedere una luce nuova, una luce fatta di speranza e positività.Diamo un nuovo SENSO ALLA VITA amiamoci per quello che siamo e cerchiamo di sconfiggere i " malesseri" di oggi con dei pensieri positivi che rendono le nostre giornate piacevoli da amare.


Anna Murgese

domenica 25 ottobre 2009

Live Jukebox: "Real Love" by John Lennon

Questa canzone è stata un inedito per molto tempo e quando ha visto la luce, grazie alla colonna sonora del documentario intitolato "Imagine: John Lennon", è stata accolta immediatamente come l'ennesima perla del compositore britannico. Lennon ne fece sei registrazioni tra il 1979 e il 1980 (anno del suo assassinio), insieme ad un'altra canzone dal nome "Real Life", brano diverso che successivamente si fuse con Real Love, dando vita ad un unico pezzo. I restanti Beatles, verso la fine del 1995, in contemporanea con l'uscita dell'operazione "Anthology The Beatles" ripresero la registrazione originale fatta da Lennon con un normalissimo registratore portatile a nastro e la svilupparono, rendendola un singolo nuovo di zecca che riscosse da subito un buonissimo successo. La canzone ha tutte le caratteristiche tipiche della composizione lennoniana, caratterizzata da un'atmosfera magica, surreale e molto dolce, tipici connotati del Lennon-style.
La descrizione non rende al meglio la bellezza del brano, quindi la cosa migliore da fare in questi casi è ascoltare e godere di questo piccolo momento di pura bellezza. Buon ascolto.





All my little plans and schemes,
Lost like some forgotten dreams.
Seems that all I really was doing,
Was waiting for you.
Just like littles girls and boys,
Playing with their littles toys.
Seems like all they really were doing,
Was waiting for love.
Don't need to be alone,
No need to be alone.
It's real love It's real.
Yes, it's real love, it's real.
From this moment on I know,
Exactly where my life will go.
Seems that all I really was doing,
Was waiting for love.
Don't need to be afraid,
No need to be afraid,
It's real love It's real,
Yes, it's real love, it's real.
Thought I'd been in love before
But in my heart, I wanted more
Seems like all I really were doing
Was waiting for you.
Don't need to be alone,
Don't need to be alone.
It's real love It's real.
It's real love, it's real.



Luca Praino

sabato 24 ottobre 2009

FAB FOUR? una storia a tre puntate: 2° parte

Negli album dei Beatles, a partire da "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" (1967) sono presenti degli indizi che attesterebbero la versione della morte di Paul McCartney. Questi, secondo alcuni studiosi, sarebbero stati introdotti volutamente dai rimanenti componenti del gruppo per invitare indirettamente i fans a sorreggere la tesi della morte. Si tratta non solo di elementi presenti sulle copertine degli album ma anche di stralci di canzoni che se ascoltati nel verso giusto suggeriscono inferenze.



 E' il 1967. Sulla scena musicale internazionale si affacciano due gruppi che faranno la storia del rock psichedelico: i Doors, con il loro album omonimo, e i Pink Floyd con l'album "The Piper at the Gates of Dawn". Contemporaneamente esce "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". E' un album importante per due motivi: innanzi tutto perchè segna, assieme al precedente Revolver del 1966, la fine delle loro apparizioni dal vivo , e poi perchè è ricco di elementi che riportano alla storia della scomparsa di Paul. La copertina, oltre ad essere ricca di colori, è caratterizzata dalla presenza di molti personaggi famosi che circondano i Beatles posti al centro, dietro la grancassa. Tra tutti i personaggi spicca la figura di Aleister Crowley (cerchiato in rosso), considerato il principale esponente del Satanismo. In basso a destra si può notare la presenza di una bambola che indossa una maglia a strisce. La sua particolarità è che nella mano destra stringe il modellino di una Aston Martin (presunta macchina dell'incidente di Paul) mentre nella mano sinistra un guanto, da automobilista, insanguinato. Ma adesso veniamo al particolare più interessante: se noi ponessimo uno specchietto perpendicolarmente alla scritta posta al centro della grancassa (Lonely Hearts), leggeremmo la frase I-ONE IX HE DIE, la quale rimanderebbe alla data della presunta morte. Mentre prestando attenzione ai fiori gialli sotto la scritta Beatles incuriosisce la forma della composizione, la quale richiama quella di un basso mancino (strumento suonato da McCartney). Ultimo presunto indizio presente sulla cover dell'album è la presenza di una mano che aleggia sul capo del bassista, simbolo orientale di benedizione divina destinata a qualcuno che sta per ricevere una sepoltura.



Nello stesso anno, pochi mesi dopo l'uscita del Sgt. Pepper, i Beatles danno alle stampe un nuovo album intitolato "Magical Mystery Tour", in parte colonna sonora dell'omonimo film. E' proprio da quest'ultimo che si possono estrapolare alcuni indizi. C'è una scena in cui Paul appare seduto dietro una scrivania che sul fronte riporta la scritta I WAS (io ero). In un'altra scena durante la canzone "YOUR MOTHER SHOULD KNOW", i Beatles appaiono con un fiore all'occhiello rosso, tutti tranne McCartney che invece lo porta nero.
Nel long playing dove compare il brano "I AM THE WALRUS" (il tricheco), Paul compare mentre indossa un costume da tricheco. Nella simbologia precristiana dei popoli celti ed in particolare dei Vichinghi questo animale identifica la morte. Sapere che Paul fosse il componente del gruppo vestito da tricheco era praticamente impossibile se non fosse stato per un "suggerimento" lasciato da John Lennon in "Glass Onion", canzone facente parte del "White Album", uscito un anno più tardi del Magical Mystery Tour. In questa canzone, infatti, si può udire un verso di Lennon che recita "...well here's another clue for you all: the walrus was Paul..." (Bene ecco un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul).



E' il 1969 ed esce l'ultimo album registrato in studio dai quattro di Liverpool, dal titolo "Abbey Road". Questa è la copertina che più delle altre avvalora la tesi della dipartita del bassista dei Beatles. Sulla copertina Paul è l'unico che cammina a piedi nudi ( in alcune religioni i morti vengono seppelliti scalzi). Ma osserviamo la scena...
...sembra tutto casuale, una qualsiasi strada di Londra, ma si può notare un furgone della polizia dello stesso tipo di quelli che intervengono in gravi incidenti stradali; il suo numero corrisponde al veicolo in servizio la sera del tragico 9 Novembre 1966. Sulla sinistra della copertina parcheggiata a cavallo del marciapiede una Wolkswagen "Maggiolino", sfoggia  la targa "LMW 28IF": gli ultimi caratteri sono rivelatori : 28IF. "Se" Paul McCartney fosse stato vivo nel 1969 avrebbe avuto 28 anni. Inoltre la posizione dei baronetti richiama alla mente l'immagine di una processione funeraria, nella quale il morto (in questo caso McCartney) si trova al centro, mentre John Lennon rappresenta il cerimoniere vestito di bianco, Ringo, con un sobrio vestito nero, potrebbe far pensare al portatore della bara e infine George Harrison il becchino.



...continua


Rita Murgese & Luca Praino

venerdì 23 ottobre 2009


Vi propongo "AMORE LIQUIDO" di ZYGMUNT BAUMAN, sociologo nonché influente pensatore.
Come da prefazione, "il principale eroe del libro è la relazione umana, mentre gli altri protagonisti sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati perché abbandonati a se stessi... che anelano la sicurezza dell'aggregazione... e quindi ansiosi di instaurare relazioni, ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni stabili... poiché paventano che tale condizione possa comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro agognata libertà di instaurare relazioni".

...Un viaggio affascinante e coinvolgente attraverso uno dei tanti paradossi della società moderna tra la paura della solitudine e il desiderio dell' altro.
Alcune riflessioni a margine, non del tutto scontate, mi portano ad analizzare l'uso dell' attributo "liquido" in antitesi a"solido"...

L'idea di Bauman è, però, lontana dal Panta rei os potamòs di Eraclito.
Se dovessi servirmi di un'immagine userei piuttosto quella di un laghetto artificiale...
...Una realtà sostanzialmente chiusa, confinata, dominata da una visione utilitaristica.
Tuttavia, i fragili equilibri della società "liquido-moderna", secondo la visione "pessimistica" di Bauman, non spingono verso un rinnovamento, un cambiamento dei valori di riferimento su cui si basa la società contemporanea, poiché trovano in sé e nelle loro regole la loro stessa ragione di esistere...
L'uomo ne esce, a mio avviso, ridimensionato nella sua unicità, mortificato nella sua preziosità, limitato nella sua libertà, sconfitto e rassegnato...



La società "liquido-moderna" è dominata dalla grande economia di massa, la cosiddetta economia di mercato, la cui idea fondante (che non risparmia le relazioni sociali) può essere così riassunta: "quando si parla di oggetti di consumo, la soddisfazione attesa tende a essere misurata in rapporto al costo; si cerca la giustificazione economica dell'investimento"...
e dalla diffusione crescente di sistemi di comunicazione/informazione telematici..."l'avvento della prossimità virtuale rende le connessioni umane al contempo più frequenti e più superficiali, più intense e più brevi"...


Le profonde trasformazioni sociali plasmano gli attori, generando un senso di impotenza e di sfiducia...
In uno slancio di "ottimismo" Bauman scrive: "...la sopravvivenza e il benessere della communitas dipendono dalla fantasia, dall'inventiva e dal coraggio che l'uomo saprà dimostrare nell'infrangere la routine e tentare modi mai provati prima..."


Il senso di precarietà, conduce l'uomo verso la paura primordiale della MORTE e...dell' AMORE... in una stupenda analogia che, per me, costituisce il motivo scatenante per cui ho proposto "AMORE LIQUIDO"
...ma..."SENTIAMOLO" attraverso le parole di Bauman:
"...(come sostiene Ivan Klima)...poche cose si avvicinano alla morte quanto l'amore corrisposto. Ciascuna apparizione dell'una o dell'altro è un evento unico ma anche definitivo, che non ammette repliche, non concede appelli, non consente deroghe. ciascuna di esse deve essere ed è un evento a sé stante. Ciascuna di esse nasce per la prima volta, o rinasce, ogni qual volta entra in scena, sempre spuntando dal nulla, dall'oscurità del non-essere, senza un passato né un futuro...Nessuno può sperimentare due volte lo stesso amore o la stessa morte - così come, ci diceva ERACLITO, nessuno può bagnarsi due volte nello stesso fiume...In ogni amore, ci sono sempre due esseri, ciascuno dei quali è la grande incognita nelle equazioni dell'altro... è questo che fa percepire l'amore come un capriccio del destino: quello strano e misterioso futuro, impossibile da predire, prevenire o evitare, accelerare o arrestare. Amare significa offrirsi a quel destino...una condizione in cui paura e gioia si fondono...E offrirsi a quel destino significa, in ultima analisi, l'accettazione della libertà nell'essere...Come afferma Erich Fromm, "la soddisfazione, nell'amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio".


Bauman Zygmunt, Amore Liquido - sulla fragilità dei legami affettivi, ed. Laterza, Bari, 2008.




Massimiliano Murgese

giovedì 22 ottobre 2009

Il Senso della Vita: l'altra faccia della medaglia



Cari lettori, oggi mi voglio soffermare a parlare con voi dei disagi che si creano nelle varie attività dei bambini disabili.
Sentivo, qualche giorno fà, che una mamma non riusciva, dopo tanti anni di attesa e vari passaggi burocratici, ad avere la giusta assistenza al proprio figlio disabile e, giustamente, chiedeva un piccolo aiuto alle autorità.
Ma ci siamo mai chiesti perché si solleva un gran polverone per tali faccende senza, peraltro, mai giungere ad una conclusione soddisfacente?
Doniamo, ogni anno, migliaia di euro in beneficenza risolvendo in realtà ben poco.
Ma questi soldi alla fine dove vanno a finire? Povere mamme... alle prese con una vana lotta contro la burocrazia.... e poi, diciamoci la verità, a cosa servono tutti questi documenti, tra l'altro difficili da capire?
I bambini disabili hanno bisogno di concretezza, di amore, di essere accuditi in modo adeguato.... allora diciamo basta, diamoci una mossa!
La cosa piu' bella del mondo è la gioia di un bambino che ti abbraccia, ti bacia senza inganno... è questo "IL VERO SENSO DELLA VITA"!
Amiamoli, perchè anche loro sono il nostro futuro.


Anna Murgese

mercoledì 21 ottobre 2009

FAB FOUR? Una storia a tre puntate



9 Novembre 1966, ore 5.00 AM

"Ragazzo muore per un incidente stradale.
Si trovava nella sua macchina, una Aston Martin rossa, quando per una distrazione si è scontrato ad un incrocio."

Immagino che quel mercoledì mattina, nella pagina di cronaca del quotidiano di Londra si sarebbe dovuto leggere così, ma...
...chi era questo ragazzo?

12 Ottobre 1969

Russ Gibb, dj della radio NKNR-FM di Detroit, riceve una telefonata da un certo Tom, che annuncia con sicurezza la morte di Paul McCartney.
Prima di inoltrarmi nel racconto, è interessante notare come esistano delle incongruenze tra le diverse versioni. Infatti secondo il libro "Sgt. Pepper's, la vera storia" scritto da Riccardo Bertoncelli in collaborazione con Franco Zanetti, a chiamare il dj della radio americana, qui nota come WKNR, sarebbe stato un certo Alfred. Dal giorno della misteriosa telefonata sono state create diverse teorie, ben salde ad alcuni indizi presenti in molti degli album dei Beatles. Prima di analizzare le varie copertine, vi introduco alla versione più accreditata che spiegherebbe la morte del bassista dei Fab Four. Ci troviamo prima del 1966 negli studi di Abbey Road. Paul litiga con i suoi colleghi ed esce infuriato dagli studi. Sono i suoi ultimi minuti di vita perchè poco dopo avrà un incidente nel quale rimarrà decapitato. Coincidenza curiosa fu che il 9 Novembre del '66 Paul McCartney realmente rimase coinvolto in un incidente stradale assieme ad un'altra persona.

Ma chi è il sostituto?

Il prescelto fu William Campbell, poliziotto di professione e musicista dilettante, il quale venne sottoposto ad operazioni di chirurgia plastica per renderlo più somigliante al deceduto Paul.

Ma perchè nascondere la sua morte? Perchè non prendere ufficialmente atto dell'accaduto?

Fu una decisione di John Lennon e gli altri, appoggiata dal manager Brian Epstein.
Un tassello interessante in tutta questa storia è il perchè di questa decisione. Attenendomi alla versione contenuta nel libro "Il caso del doppio Beatle" scritto da Glauco Cartocci, l'incidente automobilistico sarebbe stato orchestrato dalla CIA per uccidere Epstein e non Paul che invece ne sarebbe rimasto vittima.

...continua



Rita Murgese

lunedì 19 ottobre 2009

IL SENSO DELLA VITA: I pensieri di una madre nella società moderna.


Molte volte mi sono soffermata a pensare quale sia, oggigiorno, il senso della vita date le vicissitudini accadute ultimamente. "Madre uccide figlio perché posseduto dal diavolo"; "Madre uccide figlio perché piangeva troppo"; "Madre partorisce in bagno e butta bimbo in un cassonetto"ecc. Ne potrei fare tanti di esempi del genere, ma in che mondo viviamo....
Io ho 37 anni e sono sposata da circa 5 anni con una persona che ha fatto di me la donna più felice di questo mondo, abbiamo un bimbo di 3 anni che è la nostra gioia. Ma a queste mamme cosa manca? La cosa strana è che questi "fattacci" accadono nelle cosiddette "buone famiglie", dove i disagi non esistono, dove la vita dovrebbe scorrere lieta, spensierata, dove la mattina quando ti alzi non devi pensare a cosa cucinare, a fare presto altrimenti fai tardi al lavoro, dove tutto scorre cosi in fretta che non si ha il tempo di soffermarsi a pensare a se stessi. La pazzìa incombe in questa società dove i veri valori della famiglia non esistono più, dove si litiga anche per un posto auto, dove si va avanti solo se sei un arrampicatore sociale. Allora cari lettori mi dite quale sia, oggi, il senso della vita? Cosa dovrò insegnare a mio figlio? La lotta per il potere per vivere in questa società fasulla o il vero senso della vita? "L' AMORE PER IL PROSSIMO E PER SE STESSI"?



 Anna Murgese

domenica 18 ottobre 2009

Percorso Mistico tra Gola e Lussuria



Basta apparentemente poco per rievocare un ricordo, forse una canzone, forse un profumo, forse una parola, e perchè no, un sapore che riesce a spingere la mente in un altra dimensione temporale.
Questa rubrica non vuole far altro che collegare due piaceri primitivi, che con il passare del tempo, sono riusciti ad avere sempre maggiore ruolo nella vita di una qualsiasi persona.
Sono piaceri che, in origine. nascono da bisogni fisici, ma che la mano e la mente umana hanno voluto elaborare facendoli diventare due vere e proprie forme di arte.
Non diventerà un semplice ricettario, ma sarà un ottimo consigliere nei casi in cui si presenta un'occasione veramente unica e speciale che, di certo, non va affrontata ordinando una pizza. Cercheremo di elaborare piatti gustosi, con un costo accessibile e ingredienti semplici, che abbiano il giusto effetto afrodisiaco sui nostri partner.
Isabel Allende in un suo libro, si diverte a mescolare racconti e ricordi personali, aneddoti e ricette afrodisiache e scrive: "Gli afrodisiaci sono il ponte gettato tra gola e lussuria. Immagino che, in un mondo perfetto, qualsiasi alimento naturale, sano, fresco, di bell'aspetto, leggero e saporito - vale a dire, dotato di quelle caratteristiche che si cercano in un partner - sarebbe afrodisiaco, ma la realtà è ben più complessa.".
Concludo questa breve presentazione del progetto che cercherò di portare a termine, associandomi all'idea dell'autrice sopracitata: sarà un viaggio negli allettanti meandri della gola e della lussuria che, anche a mio parere, sono «gli unici peccati capitali che valga la pena di commettere».
Buon viaggio a tutti voi seguendo il “Percorso Mistico tra Gola e Lussuria”.




Veronica Casale

Vi presento la rubrica "PILLOLE di SAGGEZZA"


"Mio caro amico, vi mando un'operetta di cui solo ingiustamente si potrebbe dire che non ha né capo né coda, poiché, al contrario, tutto in essa è, nello stesso tempo, e testa e coda, alternativamente e reciprocamente. Considerate, vi prego, quali mirabili comodità questa combinazione offre a tutti noi, a voi, a me e al lettore. Possiamo tagliare dove vogliamo: io la mia fantasticheria, voi il manoscritto, il lettore la sua lettura; infatti, la riluttante volontà di quest'ultimo non la sospendo all'interminabile filo di un intreccio superfluo. Staccate pure una vertebra, e i due pezzi di questa tortuosa fantasia si ricongiungeranno senza sforzo. Spezzatela in numerosi frammenti e vedrete che ognuno di essi può esistere separatamente. Nella speranza che alcuni di questi tronconi resteranno vivi abbastanza da piacervi e divertirvi, oso dedicarvi l'intero serpente".
Così Charles Baudelaire presentò "Le spleen de Paris" ai propri lettori.
Uso questo preambolo per introdurre uno "spazio" chiamato "PILLOLE di SAGGEZZA".
Ogni libro, indipendentemente dalla realtà che racconta, è un universo da esplorare, il mondo interiore dell'autore che si incontra, si scontra, si fonde con il mondo interiore del lettore....è come diventare "l'altro" per metà, pur rimanendo sé stessi, anche se profondamente cambiati nello spirito. Citando Virgilio, "Cultura è tutto ciò che ci rimane quando abbiamo dimenticato tutto" (in fin dei conti di un buon libro letto ci rimane solo il riflesso del nostro piccolo mondo, seppure ancora inesplorato) e seguendo Baudelaire, "PILLOLE di SAGGEZZA" non pretende di offrire recensioni accurate e critiche di opere letterarie, ma è semplicemente un pretesto per raccontarsi attraverso piccoli "tronconi" significativi e significanti estrapolati dalla intera opera.

Inoltre, "PILLOLE di SAGGEZZA" nasce come uno spazio "libero", Per cui, chiunque lo desideri, è invitato a parteciparvi.



Massimiliano Murgese

sabato 17 ottobre 2009

Julia, le avventure di una criminologa

 Ha poco più di 10 anni questa affascinante trentenne protagonista dell' omonimo fumetto "Julia".
Edito da Sergio Bonelli, scritto da Giancarlo Berardi, Julia, volutamente ispirata alla figura di Audrey Hepburn, si fa spazio nel panorama fumettistico affianco a due altri amati protagonisti della famiglia Bonelli, Tex e Dylan Dog. Si tratta di una indagatrice dell'animo, perchè lei,  docente universitaria e collaboratrice presso la procura di Garden City, si accosta ai casi con il solo intento di comprendere le profonde pulsioni che spingono i colpevoli ad agire. Dotata di una spiccata sensibilità, oltre che di salde conoscenze scientifiche, in ogni numero Julia offre ai lettori dei precisi profili psicologici, che fanno comprendere come l'animo umano, a causa di esperienze vissute o per la nascita di devianze derivanti da una società priva di regole, possa essere complesso. Senza esagerare, è un saggio sociologico, illuminato ma non distaccato da un semplice lettore medio, un passatempo, ma anche una fonte di approfondimento culturale.



Rita Murgese