lunedì 14 dicembre 2009

Live Jukebox: "Comfortably Numb" by Pink Floyd

Quello che sto per presentare oggi necessita davvero di poche parole essendo un capolavoro assoluto della musica leggera.
"Comfortably Numb" è un brano tratto da "The Wall" del 1979, uno dei capolavori di sempre dei Pink Floyd.
Composta dal chitarrista David Gilmour e da Roger Waters, questa canzone è stata causa di un acceso diverbio tra i due autori, con Gilmour che avrebbe voluto una scrittura più rock mentre Waters, vincitore della diatriba, la preferiva con l'arrangiamento che poi l'ha resa celebre in tutto il mondo. In realtà il brano avrebbe dovuto trovare posto nel primo album solista del chitarrista ma poi si è preferito lavorare il demo iniziale con i restanti membri del gruppo. Waters ha poi aggiunto il testo che racconta una parte della storia di Pink, il protagonista dell'omonimo film ispirato proprio all'album della band di Cambridge, che non riesce a reggere la pressione della vita da rockstar e viene colto da malore nella sua camera d'albergo, proprio poco prima di salire sul palco per un'esibizione. Comfortably Numb assume così i connotati di un vero e proprio dialogo tra il dottore (interpretato da Waters nella canzone) e Pink (Gilmour). Questa storia sembra aver preso ispirazione da un episodio realmente accaduto a Roger Waters durante il precedente tour di Animals nel '77.
Come sempre, ora vi lascio all'ascolto del pezzo e a quello che è stato definito da molti l'assolo di chitarra più bello dell'intera storia del rock.




Luca Praino

5 commenti:

  1. Concordo, l'assolo più bello di sempre, assieme a Stairway to Heaven... Roba da pelle d'oca...

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  2. Si secondo me è anche meglio di stairway. Ma forse sono di parte essendo un grandissimo fan dello zio David. Non ho paura a definirlo il mio chitarrista preferito!

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  3. Ok vi ho inserito anche io tra i blog e siti amici...
    [Re]write di Giovanni Greco
    http://www.giovannigreco.eu

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  4. Ciao a tutti, sono Suhr e faccio i complimenti per il blog.
    "Comfortably Numb" è un'alchimia tra poetica del testo e grande impalcatura musicale, ossìa l'accezione che io attribuisco da sempre al termine "canzone"!
    La vera drammaticità di questa canzone consiste proprio nel fatto che l'individuo ormai non esiste più, perchè ora esiste solo la rockstar, ingranaggio di una macchina il cui unico scopo è quello di funzionare a qualsiasi costo.
    Ogni volta che ascolto questo crescendo di note che toccano acuti altissimi per ritornare a qualche momento di calma apparente, provo un senso di sofferenza e strazio lancinanti, come dardi scoccati nel petto e non posso far altro che provare un'ondata di brividi.
    "Gilmour" anche in questo caso ha di mostrato di curare gli arrangiamenti e gli assoli in maniera maniacale con l’uso della chitarra, dell’elettronica e dei distorsori come solo lui sa fare...
    Un grandissimo assolo, anche se per me è difficile definirlo il più bello della storia del rock: ce ne sono tanti altri fra cui quello di "Stairway to Heaven" o di "Sultans of Swing" in Alchemy live".
    Ciao

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